Non ci sono stata di nuovo, lo so. Ma vi racconto perché.
L'ultima volta vi avevo parlato anche del terremoto del 24 agosto, il quale aveva causato danni a edifici anche nel mio paese (soprattutto quartiere, recintato, con noi all'interno), ma non solo danni materiali, soprattutto danni emotivi. E dopo quel 24 agosto no, non bastava.
Il 26 ottobre siamo stati colpiti da altri due terremoti che hanno causato qualche altro danno e ci hanno fatti ritornare in tende e macchine per la paura. Non era finita lì, sapete? Esausti, siamo tornati nelle nostre case pensando "ora non può più scatenare sismi così forti, questa terra, dai!".
E invece, la mattina del 30 ottobre, abbiamo vissuto il terremoto più forte che si ricordi da 30 anni a questa parte. Io e mio fratello sotto il tavolo, con le mani sula testa, gli occhi di terrore, la luce che andava via, i crolli che si facevano sentire appena fuori la porta di casa, il polverone, la forza, la potenza, la violenza di quel terremoto che mai, mai andrà via dall'anima. E ora siamo qui, in un hotel della costa abruzzese, come sfollati. Spostare mia madre è stato un dramma, carabinieri e sindaco ad incitarla a scendere immediatamente, che era pericoloso restare.
E' il nostro 42° giorno qui e non si sa quanto ancora passerà. A dirvela francamente io adoro questo posto, ho sempre desiderato viverci (come vi ho scritto diverse volte, anche per via del fatto che c'è anche il mio ragazzo, oltre alla questione "il mare mi fa stare bene"), sto quindi cercando lavoro a più non posso (è difficile, purtroppo) per poter restare qui e non dover tornare nel mio paese che ormai non mi appartiene più, se non in un angolo di cuore. Ma lì non sarò mai più tranquilla, non sarò mai più me stessa. Qui ho ritrovato la pace, il sonno, sto recuperando. Anche se immaginerete che vivere in una piccola stanza di hotel con mia madre e la mia gatta non è semplice. In più con alcuni compaesani pettegoli e talvolta cattivi. I gestori, invece, sono persone deliziose. Qui mi è difficile seguire la mia dieta, quella che mi ha fatto tanto bene negli ultimi anni, ma cerco di arrangiarmi, i proprietari sanno cosa non posso assumere. Sulla salute non sto nemmeno a dirvelo, potrete immaginare la tensione muscolare e lo scombussolamento allo stomaco che ho avuto con tutti questi traumatici episodi. Però devo dire che me la cavo. Qui c'è quasi sempre il sole, al contrario che nel mio paese, e le passeggiate sul lungomare sotto il sole le faccio spesso e volentieri. Poi mi sento meglio. E quando mi va, mi siedo di fronte al mare, che guardare mi rilassa. Sogno spesso di crepe e crolli, o di dover andar via di qui e piangere disperata perché là non voglio tornare. Spero non accadrà. La terra, intanto, non lascia in pace l'entroterra.
Vi lascio un abbraccio sincero, una foto dell'esterno di casa mia (ora è zona rossa tutto il quartiere) e una di questo bel mare, entrambe scattate da me.
Vostra sempre, Tania.
Il racconto della mia Fibromialgia, un angolo dove confrontarci, consigliarci, sostenerci e sperare, lottare insieme, con la volontà di vincere questa malattia e sensibilizzare gli altri
NON è un blog medico
Questo blog mira solamente al confronto tra di noi, all'informazione sulla fibromialgia spesso non spiegata dai medici ai pazienti, dove vi racconto la mia esperienza senza per questo imporre cure o dare consigli medici, perchè io NON sono un medico, semplicemente una giovane ragazza fibromialgica che vuole raccontarsi, darsi e dare coraggio nel proprio piccolo, invitare ad informarsi di più, sensibilizzare e scoprire ciò che non ci viene detto sulla patologia.
Nessuno qui può dare consigli medici, su farmaci e terapie specifiche, ma può tranquillamente raccontare la propria esperienza e dare consigli sulla quotidianità.
Ripeto, NON è un blog dove cercare, chiedere e dove io dò consigli medici, perchè io NON sono un medico.
QUESTO E' UN LUOGO DI CONFRONTO, SFOGO, INFORMAZIONE.
Grazie
Nessuno qui può dare consigli medici, su farmaci e terapie specifiche, ma può tranquillamente raccontare la propria esperienza e dare consigli sulla quotidianità.
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Ciao Tania.
RispondiEliminaIl terremoto è veramente una brutta cosa, quindi capisco bene la tua paura nel pensare di dover tornare al tuo paese. Ti auguro quindi di veder concretizzati i tuoi desideri, come quello di trasferirti in una zona più tranquilla, magari al mare come vorresti tu. E approfitto di questo messaggio per farti i miei migliori auguri per un felice Anno Nuovo all'insegna di tante cose belle, di tanta Salute e Serenità.
Un carissimo abbraccio anche a tutte le persone vittime di questa lunghissima catena di terremoti, del freddo, della neve.... di tutto! Siete tutti nel mio cuore!